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Bari antifascista: domenica la visita guidata gratuita nei luoghi della memoria del capoluogo pugliese

Cultura e Turismo Comunicati stampa

Bari antifascista: domenica la visita guidata gratuita nei luoghi della memoria del capoluogo pugliese

Domenica prossima, 17 dicembre, sarà possibile prendere parte all’iniziativa a cura dell’Infopoint turistico della città di Bari, in collaborazione con l’assessorato comunale alle Culture e Turismo, che prevede una visita guidata presso alcuni luoghi della memoria antifascista del capoluogo pugliese lungo un itinerario storico decisamente straordinario.

I partecipanti saranno guidati in questo percorso da due esperte, la storica dell’arte e operatrice del Museo Civico Paola Di Marzo e la scrittrice Rossella Mauro.

L’appuntamento è fissato il 17 dicembre, alle ore 10, in piazza San Pietro.

La partecipazione è gratuita ma il numero di posti disponibili è limitato: si consiglia di contattare gli organizzatori per informazioni e prenotazioni al numero 331 5452520.

“A ottanta anni dall’anniversario del bombardamento del porto di Bari in cui persero la vita oltre mille persone - commenta l’assessora alle Culture Ines Pierucci -, proviamo a raccontare da un altro punto di vista Bari vecchia che, oltre alle orecchiette e al patrimonio enogastronomico e artigianale, ha molto altro da raccontare. Abbiamo proposto all’info point della città di raccontare “I luoghi della memoria” per offrire ai tanti turisti e cittadini un pezzo di storia che ci ha visti protagonisti della Lotta di Liberazione prima dell’arrivo degli alleati con una straordinaria partecipazione della società civile. I luoghi della Resistenza antifascista della città di Bari rappresentano il baluardo delle politiche culturali del territorio e, insieme, un patrimonio di conoscenza e di memoria collettiva di valore inestimabile”.

Di seguito, in breve, le tappe dell’itinerario:

 

Porto - via Venezia

[Focus su 9 settembre 1943]
La popolazione della Città vecchia, all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre, intuì immediatamente il pericolo e l’intento distruttivo dei tedeschi in ritirata. L’allarme dato dalle donne e dai ragazzi, residenti a ridosso del porto, determinarono il pronto intervento del generale Nicola Bellomo, di alcuni giovani ufficiali che si mobilitarono a sostegno di marinai, genieri, finanzieri, ex militi, che avevano opposto una immediata e spontanea resistenza alla violenta aggressione. I nazisti erano riusciti a minare alcune banchine portuali e affondare alcune piccole imbarcazioni. Nella battaglia, durata diverse ore, ebbero un ruolo molto attivo i figli degli operai portuali.
Michele Romito oppose resistenza all’esercito tedesco unendo il coraggio dei suoi quindici anni a quello del popolo di Bari Vecchia e dei soldati del generale Bellomo, contribuendo così a salvare la città e il suo Porto dalla furia distruttiva dei Nazisti.

[Focus su 2 dicembre 1943]
Il bombardamento notturno di Bari del 2 dicembre 1943 fu un’azione spettacolare, effettuata a bassa quota da velivoli della Luftwaffe con lo scopo di attaccare le navi da trasporto di un importante convoglio che si trovavano nel porto sotto scarico nei moli, e che erano state segnalate al mattino dalla ricognizione aerea tedesca. Bari era stata raggiunta dalle truppe britanniche l’11 settembre in seguito agli avvenimenti della resa dell’Italia.

[Focus su 9 aprile 1945]
Una terrificante esplosione si verificò nel porto di Bari il 9 aprile del 1945. Pochi minuti prima di mezzogiorno saltò in aria il piroscafo americano Charles Henderson carico di bombe d’aereo e di altro pericolosissimo materiale bellico determinando conseguenze tra le più catastrofiche e luttuose della storia cittadina.

[Vista palazzi di età fascista sul Lungomare]

 

Scale di Strada Vanese

[Focus su Pappagallo]

 

Scuola Diomede Fresa

[Focus su Di Vittorio]
Il 2 agosto 1922, Giuseppe Di Vittorio, a capo di ex ufficiali legionari di Fiume, socialisti, comunisti, anarchici, Arditi del Popolo e con i lavoratori e i cittadini baresi difese la Camera del Lavoro di Bari, riuscendo a sconfiggere gli squadristi fascisti inviati nel capoluogo pugliese da Giuseppe Caradonna. Quanto avvenne quel giorno a Bari fu il primo episodio di resistenza contro il fascismo, in cui cittadini, lavoratori e forze democratiche organizzate difesero con le armi la rispettiva Camera del Lavoro. Il 31 ottobre 1922, dopo il giuramento del Governo Mussolini, la Camera del Lavoro verrà definitivamente chiusa e abbattuta, forse per nascondere una delle sconfitte più cocenti dell'avanzata fascista. Al suo postò, nel 1937, sorgerà la Scuola Materna “Vincenzo Diomede Fresa”.
Oggi vi è una lastra nella pavimentazione, una “pietra d’inciampo”, su cui spiccano i nomi dei sindacalisti Giuseppe Di Vittorio, Filippo D’Agostino e Rita Maierotti.

 

Piazzetta Bisanzio e Rainaldo

[Focus sui luoghi del bombardamento]

 

Scuola Filippo Corridoni

[Passaggio da palazzo di età fascista]

 

Quartiere Murat - corso Vittorio Emanuele

[Focus sul teatro Margherita occupato dagli alleati]
È il primo edificio realizzato a Bari, tra il 1912 e il 1914, in cemento armato e unico in Europa per la particolare costruzione su palafitte. Nel 1943, il teatro Margherita cambiò nome e diventò il Garrison Theatre. Occupato dall’esercito alleato angloamericano, diventò un luogo per intrattenere le truppe alleate e base radar (il radar era situato sul tetto del teatro) fino al 1946, data in cui la struttura fu modificata un’altra volta per diventare esclusivamente un luogo di cinema. Subì gravi danni in conseguenza del bombardamento del 2 dicembre 1943 e dell'esplosione della nave Henderson il 9 aprile 1945.

[Accenno alla strage di Via Nicolò dell’Arca e a Radio Bari in Via Putignani]

 

Teatro Piccinni

[Focus sull’antifascismo pugliese e sul I Congresso dei Comitati di liberazione nazionale]
Il 28 e 29 gennaio 1944 si svolse il primo congresso antifascista dell’Europa liberata, aperto dal filosofo della libertà Benedetto Croce, simbolo dell’opposizione culturale e ideale al fascismo. Il Congresso di Bari rappresentò la prima voce libera e autonoma delle forze politiche che si erano opposte alla dittatura e la prima espressione di democrazia in un’Europa continentale ancora dominata dal nazismo. «Il primo congresso democratico che si raduni nel continente europeo dal giorno in cui Hitler vi spense il lume della democrazia»: così Radio Londra presentò agli occhi dell’opinione pubblica internazionale il convegno.