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Domani la festa musulmana di “Eid Al Adha”: in piazza Massari la CIDI organizza un momento di preghiera collettiva

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Domani la festa musulmana di “Eid Al Adha”: in piazza Massari la CIDI organizza un momento di preghiera collettiva

La CIDI - Comunità Islamica d’Italia - si prepara a festeggiare in piazza l’Eid Al Adha, la festa del sacrificio, la più importante per i musulmani dopo quella di fine Ramadan. Per calcolare il giorno esatto di questa festa occorre far riferimento, come prevede la religione islamica, al decimo giorno di Zul-Hijjah, dodicesimo e ultimo mese lunare.

Quest’anno l’Eid Al Adha si celebra in tutto il mondo nella giornata di domani, mercoledì 28 giugno: nel capoluogo pugliese la CIDI si ritroverà in piazza Massari dove, a partire dalle 7 del mattino, i fedeli stenderanno i tappeti e per circa un’ora pregheranno all’aperto rievocando il sacrificio di Abramo, che testimonia la massima obbedienza e l’infinita misericordia di Allah. La giornata dedicata ad Allah comincerà con la preghiera collettiva guidata dall’Imam, che si concluderà con un breve sermone. Poi si darà il via alla festa con il classico scambio di regali tra i bambini. Come da tradizione, i musulmani indosseranno abiti lunghi bianchi, per rievocare il contestuale pellegrinaggio alla Mecca, e di colori vivaci, in segno di festa. A seguire, in casa, in famiglia, la degustazione di cibi e dolci tipici.

All’evento religioso, organizzato in collaborazione con l’assessorato comunale  al Welfare, parteciperà l’assessora Francesca Bottalico.

“Siamo onorati di far conoscere ai baresi e alle istituzioni questa festa religiosa molto importante per i fedeli musulmani - dichiara Alì Pagliara, portavoce della CIDI - ma soprattutto per la nostra comunità. Il nostro sentito ringraziamento va all’assessora al Welfare Francesca Bottalico che ci ha fortemente sostenuto nell’organizzare questo momento di preghiera in piazza. Un’occasione che ci permetterà di condividere con la comunità barese un giorno davvero importante per tutto il mondo musulmano. A lei va il nostro grazie perché questo evento rappresenta un’occasione per far conoscere le nostre tradizioni e per dimostrare, ancora una volta, che Bari è una città multiculturale e inclusiva. Durante la preghiera si riuniscono fedeli provenienti da molti Paesi del mondo: il miglior esempio di integrazione che solo una città come Bari può concretamente dimostrare”.

“La costruzione della pace e il dialogo fra le religioni rappresentano impegni necessari per promuovere una comunità autenticamente interreligiosa e solidale, fondata sulla conoscenza e sul rispetto reciproci - commenta Francesca Bottalico -. Bari è luogo simbolo dell’incontro e del dialogo, crocevia di popoli e culture, ponte tra Oriente e Occidente: qui le diversità non solo convivono ma rappresentano un patrimonio sociale e culturale che vogliamo continuare a valorizzare.

Nei prossimi giorni il nostro percorso tra religioni e culture proseguirà con un’attenzione particolare alle donne e ai bambini per favorire progetti di cittadinanza e inclusione che riguardino la scuola, il tempo libero, lo sport e la salute.

Un percorso rafforzato dal contributo della CIDI, che già durante la pandemia è stata al fianco dell’assessorato comunale al Welfare per sostenere le famiglie più vulnerabili appartenenti a diverse comunità religiose”.

“Eid Al Adha”, ovvero il giorno della grande festa coincide, secondo gli islamici, con quello della fine del pellegrinaggio alla Mecca in Arabia Saudita: un’esperienza interamente dedicata ad Allah, della durata di 12 giorni, che almeno una volta nella vita tutti i musulmani (esclusi coloro che non sono in buone condizioni fisiche e gli indigenti) hanno l’obbligo di vivere, come recita il Corano.

Per comprendere l’intenso significato religioso di questa festa occorre descrivere quanto narrano i testi sacri. Il Corano, infatti, racconta che Allah chiese ad Abramo di sacrificare il figlio Ismaele. L’anziano e il giovane figlio erano pronti a obbedire, ma nel momento in cui tentava di affondare il coltello nella gola del giovane, Allah salvò Ismaele sostituendolo con un agnello. Secondo il messaggero di Allah, Mohammed, l’animale si sarebbe nutrito per 40 anni dell’erba del paradiso.