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La giunta individua le nuove tariffe del CUP (Canone unico patrimoniale) da sottoporre al vaglio del Consiglio comunale
Nei giorni scorsi la giunta comunale ha approvato la delibera con cui si individuano e approvano le tariffe del CUP (Canone unico patrimoniale) per il biennio 2025/2026, da sottoporre al vaglio del Consiglio comunale in sede di approvazione del Bilancio 2025/2027, in corso di predisposizione.
In questi anni l’amministrazione comunale ha agevolato le attività economiche alle prese con la grave crisi determinata dall’emergenza sanitaria prima, e dalla guerra dopo, di fatto congelando le aliquote previste per il CUP che ad oggi risultano essere tra le più basse d’Italia.
Di contro, però, sono state avviate politiche di attrazione e sviluppo che hanno permesso alla città di Bari di intraprendere un percorso di ripresa e crescita che ha investito anche numerose attività economiche oggi attive. Pertanto, nell’ottica di ricondurre gradualmente il gettito ai livelli pre-pandemici, si è ritenuto opportuno procedere a un adeguamento graduale, congruo e ragionevole, delle tariffe per quanto concerne le occupazioni di suolo pubblico dei pubblici esercizi (sedie e tavolini).
Si ricorda che le aliquote previste dal CUP sono differenti in base alle categorie di zone in cui la città è stata suddivisa come da Regolamento; pertanto le tariffe dovute saranno parametrate in base all’area in cui ricade la singola attività e la relativa occupazione.
La delibera approvata prevede, quindi, la rimodulazione del prelievo applicando ai coefficienti base per tipologie di occupazione una variazione da 0,12 a 0,18 nel 2025 e da 0,18 a 0,24 per il 2026. Questo coefficiente si moltiplica al coefficiente differenziato per zone della città, come da Regolamento. Ciò comporta che un’occupazione nella zona di fascia A di 20 mq oggi sviluppa una tariffa di 3,4 euro giornaliera, mentre con l’introduzione delle nuove aliquote, la stessa occupazione svilupperà una tariffa di 5,2 euro nell’anno 2025 e 7 euro nell’anno 2026.
“Dopo gli anni della pandemia e dell’emergenza legata ai conflitti bellici, in cui l’amministrazione comunale ha fortemente voluto sostenere le attività economiche con una serie di agevolazioni, crediamo sia giusto allineare le aliquote delle occupazioni di suolo pubblico dei pubblici esercizi (sedie e tavolini) ai parametri medi nazionali di città similari per dimensione – spiega l’assessore la Bilancio Diego De Marzo -. Abbiamo parametrato le nostre aliquote con i capoluoghi di regione, ma anche con i capoluoghi di provincia di altre regioni che ad oggi mediamente operano a regime con coefficienti assolutamente maggiori. Per questo, anche a fronte delle numerose politiche di attrazione culturale e territoriale che l’amministrazione sta mettendo in campo e che favoriscono l’attività degli esercizi economici che usufruiscono dell’occupazione di suolo pubblico ,nella fattispecie di sedie e tavolini, crediamo sia giusto procedere con questo adeguamento dei coefficienti che nel 2026 porterà la tariffa al costo di 35 centesimi giornalieri al metro quadro per le occupazione nella zona ritenuta di maggiore prestigio secondo la classificazione del regolamento. Abbiamo inoltre previsto una rimodulazione a scaglioni, cosi da non incidere troppo sui costi delle attività, assicurando uno step intermedio nel 2025. Ora la delibera sarà sottoposta al Consiglio comunale in occasione della discussione sul Bilancio di previsione per i prossimi anni”.