Spettacoli e Danza , Teatro
DAB - Festival danza contemporanea
DAB Festival 2020 – I Edizione
Il Festival di danza contemporanea della Città di Bari
Dal 16 al 25 ottobre 2020
16 ottobre 2020 – 11.30
Site-specific in Città: Corso Vittorio Emanuele II
Ass. RI.E.S.CO. – RIcerca E Sviluppo COreografico
LA CARAVAN ELECTRIQUE – performance di danza urbana e installazione d’arte figurativa
con Chloé Apfel e Gabriele Montaruli
Ideazione e coreografie di EZIO SCHIAVULLI
EVENTO GRATUITO
LA CARAVAN ÉLECTRIQUE nasce per consentire all’Arte e alla Cultura di continuare la loro opera di accrescimento e promozione del bello superando i limiti imposti dalle attuali restrizioni per il contenimento del Covid-19 e per compiere un’operazione completamente a titolo gratuito per il pubblico, in grado di offrire al tempo stesso la fruizione di una creazione di danza contemporanea a cura di professionisti dedicato al pubblico di tutte le età.
Il progetto è caratterizzato da un Caravan simbolico che viene fotografato in tutte le maggiori piazze delle più grandi capitali mondiali. Le stesse foto e lo stesso Caravan saranno presenti nel luogo della performance. Il progetto nasce per realizzare un tour che, di piazza in piazza porti curiosità intorno alla creazione coreografica. La danza e il suo potenziale aggregativo, per creare in luoghi insoliti, all’aperto e liberamente fruibili dal pubblico di tutte le età un ideale “teatro di strada”, uno spazio per la creatività e l’arte che prende vita nel momento in cui arriva nelle piazze prescelte, il concetto, gli artisti e la loro energia. Lo spazio dell’arte e per l’arte prende forma dunque nel momento stesso in cui gli Artisti e la carovana della macchina scenica arriva in un luogo, così esprimendo metaforicamente l’idea che l’arte esiste quando, dove e perché ci sono gli Artisti ed un Pubblico che li accoglie.
17 ottobre 2020 - ore 21.00
Nuovo Teatro Abeliano
Equilibrio Dinamico Ensemble
KICK START
coreografia e regia di ROBERTA FERRARA
con i Danzatori di Equilibrio Dinamico ENSEMBLE
Light designer Roberto Colabufo
Quale dramma potrebbe esserci, maggiore di quello di cadere? Cadere dalla sicurezza dell’equilibrio perfetto, cadere da uno stato di grazia, cadere preda dell’amore. Nel cadere dalla simmetria apollinea, l’uomo sperimenta l’ebbrezza dell’abbandono; prova i piaceri della “zona del pericolo”, dove l’estasi dionisiaca si avvicina alla morte. Legato intrinsecamente alla relazione del corpo con le leggi universali della fisica, il concetto di Caduta e Recupero provoca un sottile intrecciarsi di scansione fisica e risposta psicologica. Stabilisce vari gradi di intensità, che Doris Humphrey chiamò “qualità di movimento”. Kick Start nasce da questa consapevolezza, dove ogni movimento in danza esiste già per natura. Caduta e Recupero riguardano interamente l'uomo. Cadiamo e recuperiamo in ogni attimo della nostra vita; non resterà che "avviare" corpo e mente potendo liberarci nell'aria con estrema facilità.
a seguire
Equilibrio Dinamico Dance Company
SIMPLE LOVE
coreografia e regia di ROBERTA FERRARA
con Tonia Laterza e Nicola De Pascale
disegno Luci Roberta Ferrara
consulenza musicale Vito Causarano
costumi Franco Colamorea
Simple Love vuole essere un canto all’amore perduto. È una racconto fragile e di grande intento celebrativo. La gestualità, utilizzata in modo sacro e decifrato come un rito, prenderà il posto del verbo per raccontarsi attraverso corpi che con impeto si snodano, si confrontano, si attendono e si osservano. È un quadro nudo di sentimenti ed emozioni; un vortice, una sfida di equilibri e compromessi da trovare, visivamente con il corpo, concettualmente con il cuore e con la mente. L'onestà fa da sfondo ad un lavoro che innesca momenti di silenzi, tensioni, sguardi e ricordi. Sarà necessario trovare una pace interiore, un momento dove spazio-tempo si fermano e donano un amore semplice privo di archetipi e capace di riconoscere nella fragilità umana la dolcezza della nostalgia.
a seguire
C&C Company
LES MISERABLES #1 / Prima ed esclusiva regionale
coreografia e regia di CARLO MASSARI
con Martina La Ragione, Carlo Massari, Alice Monti, Daniele Palumbo
coaching vocale Chiara Osella
disegno luci Francesco Massari
Co-produzione Triangolo Scaleno/Teatri di vetro
Con il sostegno di Teatro Akropolis/Residenza Genius Loci
Produzione 2020
Un affresco spietato e immorale sull’oggi, un dramma medio-borghese contemporaneo a tratti familiare, risuona, ne siamo “involontariamente” complici. Una carrellata di stereotipi, di già visti, già detti, agiti. Il teatrino delle miserie umane: corpo e voce a servizio di un penoso corale che fa eco a “Le rane” di Aristofane, o forse ad un’operetta di Offenbach, o ancora alla celebre “Opera” Brechtiana. Staticità e immobilismo in risposta al crollo (fisico, politico, sociale, ambientale...) imminente, evidente. Non ci possiamo fare nulla, troppo tardi, game over; assistiamo impotenti, ne prendiamo atto, facciamo spallucce, sospiriamo e nuovamente ci voltiamo. Nella domanda “cosa ci sta accadendo intorno?” sta la genesi di questa creazione: un approfondimento sull’attualità internazionale e sulla ricerca di connessioni tra le forme di protesta presenti – raramente fondate sull’idea di evoluzione e rivoluzione umana – e la storica visione illuminista (illuminata), che mette Cultura e Arte al centro del cambiamento. Una creazione che porta nuovamente la Compagnia ad indagare tematiche sociali contemporanee, attraverso un linguaggio anfibio di forte impatto ed un complesso livello drammaturgico a sostegno dell’opera.
19 ottobre 2020 - ore 21.00
Teatro Kismet OperA
Zebra / Silvia Gribaudi Performing Arts
GRACES / Prima ed esclusiva regionale
coreografia e regia di SILVIA GRIBAUDI
drammaturgia Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti
con Silvia Gribaudi, Siro Guglielmi Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo
disegno luci Antonio Rinaldi
assistente tecnico luci Theo Longuemare
direzione tecnica Leonardo Benetollo
costumi Elena Ross
Graces è un progetto di performance ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò tra il 1812 e il 1817. L’ispirazione è mitologica. Le 3 figlie di Zeus - Aglaia, Eufrosine e Talia - erano creature divine che diffondevano splendore, gioia e prosperità.
In scena tre corpi maschili, tre danzatori (Siro Guglielmi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo) dentro ad un’opera scultorea che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto. Qui il maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura.
In scena anche l’autrice Silvia Gribaudi che ama definirsi “autrice del corpo” perché la sua poetica trasforma in modo costruttivo le imperfezioni elevandole a forma d’arte con una comicità diretta, crudele ed empatica in cui non ci sono confini tra danza, teatro e performing arts.
20 ottobre 2020 - ore 21.00
Teatro Kismet OperA
C.ie MF | Maxime & Francesco
FARDE MOI / Prima ed esclusiva regionale
coreografia e regia di FRANCESCO COLALEO e MAXIME FREIXAS
con Francesco Colaleo, Maxime Freixas, Francesca Linnea Ugolini, Priska Gloanec, Emilia Saavedra Paeile
musiche Vincenzo Pedata
disegno luci Antonio Rinaldi
costumi Vittoria Papaleo e Maria Barbara De Marco
coproduzione Festival Oriente Occidente / CID Centro Internazionale della Danza
Farde-Moi, dal verbo francese “farder”, significa truccami/ingannami. Paesaggi emotivi soffici e delicati, instaurano una poetica del gesto sospesa e onirica che via via diviene energica e carnale. Cinque danzatori avvolti in enormi parrucche bianche creano l’inganno scenico di nuvole danzanti, per lasciare emergere, nello sviluppo della performance, l’essenzialità di una danza che parte e si muove dal corpo.
La necessità degli autori è di indagare e comprendere le modalità di adesione dello spettatore, osservando e ricercando, nelle sue reazioni allo spettacolo dal vivo, un metodo di scrittura del gesto, che possa restituire alla danza contemporanea un concettualismo differente, meno ermetico e più evocativo.
22 ottobre 2020 - ore 21.00
Teatro Kismet OperA
AltraDanza
JEUNE HOMME É LA VIE / Prima assoluta
coreografia e regia di DOMENICO IANNONE
drammaturgia Ermanno Romanelli
con Cosimo Viesti e Domenico Linsalata e Antonella Albano, ospite prima ballerina Teatro alla Scala
lighting designer Roberto De Bellis
costumista Claudia Emilio
consulenza musicale Nicola Scardicchio
Le Jeune Homme et la Vie nasce come riflesso specchiato e contrapposto di un capolavoro: “Le Jeune Homme et la Mort”, creato da Roland Petit e Jean Cocteau nel 1946. Rispetto al disagio di vivere e al vuoto di affetti e ideologie avvertiti in quegli anni, espressi superbamente in un dramma danzato di amore e morte, questa creazione afferma una risposta in positivo alle mille guerre e al funebre “cupio dissolvi” che governano il nostro tempo. Qui, al contrario, in cesura e continuità, l’amore è spiraglio di luce e speranza, è simbolo struggente di un ricordo che ancora pulsa, è memoria viva che si fa materia e simbolo di rinascita.
a seguire
AltraDanza
LA7^ / Prima assoluta
coreografia e regia di DOMENICO IANNONE
drammaturgia Ermanno Romanelli
con Fabrizio Delle Grazie, Silvia Di Pierro, Cosimo Viesti, Serena Pantaleo, Miriana Santamaria, Domenico Linsalata, Giada Ferrulli, Sara Buccarella, Simona Cutrignelli, Sara Mitola, Marika Mascoli
lighting designer Roberto De Bellis
costumista Claudia Emilio
consulenza musicale Nicola Scardicchio
La Settima Sinfonia di L. V. Beethoven è una partitura tra le più “danzanti” nel grande repertorio della musica di ogni tempo, di Beethoven in particolare, come suggerisce Marino Mora: “Che la danza ed il ritmo penetrino in ogni settore della composizione è del tutto vero; il ritmo ne diviene categoria generatrice: dà forma ad incisi ed idee, innerva e vivifica la melodia, trasforma plasticamente i temi. Ma anche accelera i cambi armonici, concentra o disperde i motivi tra le varie fasce timbriche, sostiene e sospinge vigorosamente le dinamiche in espansione”.
A distanza di oltre due secoli dalla sua creazione, la grandezza di questa partitura è un lascito che ancora ci parla e ci guida: è la “forcella di un rabdomante” che, pur gravemente mutilato dalla sordità, ha trasformato queste pagine in una materia febbricitante di vita, propulsiva per l’animo.
Il nostro bisogno, la nostra poetica, nasce dal senso di smarrimento che respiriamo collettivamente nei nostri giorni: triste refrain e forca caudina, pienamente avvertiti, devitalizzano il tempo che stiamo vivendo. A tutto ciò vogliamo “opporre resistenza” con la danza che sappiamo fare, per intraprendere, all’opposto, un percorso verso la gioia, una “zona” ormai abbandonata dal comune sguardo sul mondo.
24 ottobre 2020 - ore 21.00
Nuovo Teatro Abeliano
Sonenalè
LASCITI / Prima assoluta
coreografia e regia di RICCARDO FUSIELLO e AGOSTINO RIOLA
con Riccardo Fusiello, Alessandra Gaeta, Agostino Riola
light design Luca Serafini
residenze artistiche Teatri di Vita (Bologna) ; I Teatri del Sacro (Ascoli Piceno); Cantieri Teatrali Koreja (Lecce)
si ringrazia Rigenera Laboratorio Urbano (Palo del Colle)
Lasciti, eredità familiari.
Tre fratelli, un mobiletto, uno sgabello, una canzone ascoltata infinite volte, un gesto comune che risuona d'altro. Tracce che ci portiamo impresse dentro, segni in cui ritroviamo i legami familiari in un paesaggio denso di memorie, tensioni sotterranee e lacerazioni.
Intricate radici profondissime in cui ci si può perdere, restare invischiati, a cui aggrapparsi, in cui riconoscersi.
“Lessico famigliare” di Natalia Ginzburg ci ha fatto riflettere su tutta quell'eredità di gesti e movimenti, oltre che di parole e di espressioni, che si trasmettono di generazione in generazione, di padre in figlio, che diventano un tratto distintivo e caratterizzante di un nucleo di persone impastate nella stessa pasta e che fanno parte dell'eredità di una famiglia allo stesso modo del patrimonio genetico e dei mobili e degli oggetti che si tramandano. LASCITI sono tutte quelle cose che le nostre famiglie ci lasciano: cose da tramandare, gestire, raccontare. L'eredità di mobili, di oggetti che maneggiati risuonano d'altro ma anche l'eredità dei ricordi, dei vissuti, dei gesti, delle tracce che ci portiamo impresse dentro.
Siamo partiti dalla suggestione della Ginzburg come prima chiave di accesso a quella intima complessità che sono i legami familiari. Il nostro lavoro vuole attraversare la complessità e l'ambivalenza dei rapporti di una famiglia che si riconosce unita nel lessico comune di parole e gesti ma che spesso mostra fratture, scenari inattesi e vortici pericolosi in cui si resta invischiati.
a seguire
Equilibrio Dinamico Dance Company
CONTINUUM
coreografia e regia di MATTHIAS KASS & CLÉMENT BUGNON
con Nicola De Pascale , Serena Angelini, Beatrice Netti, Camilla Romita
disegno Luci e costumi Matthias Kass & Clément Bugnon
Parliamo costantemente di tempo. "Hai tempo di parlare con me" o "Non ho abbastanza tempo per finire il lavoro" e così via. Ciò che intendiamo effettivamente è la durata, ad esempio l'intervallo di tempo tra l'alba e il tramonto. Il tempo è quindi una cosa reale e possiamo sperimentare il passare del tempo in modo concreto quasi come se fosse un oggetto tangibile.
Ma quando i periodi di tempo si allungano, diventano anche sempre più difficili da comprendere.
È davvero difficile concepire l'idea di una vita tra nascita e morte. Ci svegliamo ogni mattina e andiamo a letto tutte le sere ma sperimentiamo davvero come il nostro tempo si sta lentamente esaurendo? Periodi più lunghi rimangono un mistero. I milioni di anni nella storia della Terra sono totalmente impossibili da comprendere emotivamente e il concetto di "eternità" ci lascia totalmente impotenti.
25 ottobre 2020 - ore 21.00
Nuovo Teatro Abeliano
Compagnia Menhir
GENESI / Prima assoluta
coreografia e regia di GIULIO DE LEO
con Erika Guastamacchia e Antonio Savoia
musica dal vivo Pino Basile e Giuseppe Doronzo
produzione Talos Festival/Compagnia Menhir Danza
in collaborazione con sistemaGaribaldi_Bisceglie, e ALTOFEST - internationalcontemporary live arts
Nessuna coppia mitica all’origine di future generazioni.
Nessun giardino terreno su cui segnare confini e proprietà.
Due danzatori in domanda, l’uno verso l’altro, dialogano nello spazio, fino a concentrarlo e consumarlo. Fino a quando il solo movimento possibile è lo sguardo.
I corpi sono chiamati a smussare i propri confini e a orientarsi nello spazio per generare relazione e senso. Il discorso si dipana fluido e dinamico, scandito da vicinanze, pause, attraversamenti e sospensioni. GENESI si muove verso l’orizzonte storico e culturale mediterraneo e s’interroga sulle dinamiche dei flussi e sulla relazione con lo spazio abitato, come spazio di attraversamento/accoglienza e di proprietà/resistenza. Tutto accade in uno spazio circolare, un luogo che raccoglie e che chiama a raccolta, in cui essere osservati e da cui guardare al mondo. Un cerchio dai confini immateriali, permeabili e sonori, custodito dai due musicisti.
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Per informazioni
Teatro Pubblico Pugliese / 080.5580195
www.teatropubblicopugliese.it
promozione@teatropubblicopugliese.it