Ex Gasometro
L’intervento di bonifica e messa in sicurezza permanente del sito inquinato ex gasometro di Bari – Lavori in variante – è finanziato con Fondi Comunitari a valere sul P.O.R. PUGLIA 2014-2020 Asse VI – Azione 6.2 – Sub azione 6.2.a per un importo pari ad €3.831.646,70.
L’attuale livello di spesa, inserito in rendicontazione, è pari ad €2.925.755,41.
Il Gasometro di Bari fu costruito prima degli anni Sessanta nel cuore del quartiere Libertà, in zona corso Mazzini. Si trattava di un'area da 20mila metri quadrati, che però risultò ben presto contaminata da metalli, idrocarburi e altre sostanze nocive, tra cui l'amianto e altri materiali che analisi successive hanno confermato aver inquinato anche la falda acquifera sottostante, a causa del carbon fossile che veniva distillato per la produzione di gas della città. La fabbrica è rimasta in funzione fino al 1968. Dopo la chiusura, è cominciata una lenta opera di dismissione delle strutture negli anni Ottanta, lasciando l'intero quartiere che le ospitava in uno stato di profondo degrado e senza aree verdi disponibili.
Nel 2011 è aperto il cantiere per completare i lavori nell'area dell'ex Gasometro di Bari. Gli interventi hanno subito continui ritardi dal momento che nel corso dei lavori era stata riscontrata la presenza di altri manufatti in amianto su vaste aree e una maggiore contaminazione della falda sotterranea. Nel 2016 l'opera di bonifica è stata ripresa grazie ai fondi europei e all'impegno di una donna, Maria Maugeri, all'epoca consigliera comunale in quota Pd, che aveva fatto della lotta all'inquinamento cittadino una delle sue battaglie personali e politiche. Quell'anno, l'Arpa Puglia ha confermato il raggiungimento degli obiettivi di bonifica dei terreni, con la rimozione in sicurezza di ingenti quantitativi di terreni inquinati da idrocarburi, metalli pesanti e anche da amianto.
Obiettivo dell'Amministrazione comunale è la messa in sicurezza permanente del sito e la successiva realizzazione di un parco urbano.