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8264 Cratere a volute apulo a figure rosse con scena raffigurante la nascita di Dioniso

Cratere a volute apulo a figure rosse con scena raffigurante la nascita di Dioniso

 Cratere a volute apulo a figure rosse con scena raffigurante la nascita di Dioniso

Funzione: Vaso per contenere e mescolare vino.
Datazione: 400-380 a.C.
Attribuzione: Pittore della Nascita di Dioniso.
Misure: altezza: cm 87,3; diametro orlo: cm 15,6; diametro piede: cm 24,5.
Provenienza: Ceglie del Campo, Via G. Martino.
Epoca del rinvenimento: 1898.
Luogo di conservazione: Museo Archeologico Nazionale di Taranto (8264).

 

Descrizione

Lato A
Decorazione sul collo: Centauromachia. Lotta tra due centauri e due Lapiti, mitico popolo della Tessaglia.
Sul corpo: al centro della scena è raffigurata la nascita di Dioniso dalla coscia di Zeus. Il dio è semisdraiato con le gambe avvolte in un mantello e lo scettro appoggiato sulla spalla sinistra; il suo sguardo è rivolto al piccolo Dioniso che, incoronato da racemi di vite, fuoriesce dalla coscia protendendo le braccia verso Era che, avvolta nel chitone, si china verso di lui. Zeus e Dioniso sono accompagnati dai nomi che li identificano: ΖΕYΣ e ΔΙOΝΥΣΟΣ. Alla scena assistono le altre divinità dell'Olimpo: sul registro superiore Pan, riconoscibile dalla pelle di animale legata al collo e la siringa (sýrinx) sospesa ad un lungo ramo appoggiato alla spalla; Apollo, rappresentato con un arbusto di alloro nella mano destra e Artemide, con la pelle ferina annodata in vita e l'arco impugnato con la mano sinistra; dalla parte opposta, la coppia formata da Afrodite, seduta, ed Eros alato. Nel registro inferiore Ermete, in nudità, con la clamide sulle spalle e il caduceo nella mano sinistra, osserva la scena appoggiandosi sul ginocchio della gamba destra posta su una sporgenza rocciosa vagamente intuibile dai tratti del disegno; alle sue spalle un satiro, rappresentato quasi di tre quarti e con le braccia allargate. La composizione è completata da un gruppo di tre figure di donne drappeggiate, identificate con le Moire, che non rivolgono lo sguardo alla scena principale. Una, semisdraiata, si rivolge verso le altre le quali, una stante e la terza seduta, si passano un gomitolo preso, probabilmente, dal cofanetto aperto raffigurato vicino alla figura seduta.

Lato B
Sul collo: giovane Eracle in riposo, semisdraiato su una pelle ferina all’ombra di un arbusto; satiri approntano la mensa. Sul corpo: gruppo di guerrieri greci in lotta contro donne guerriere (Amazzonomachia).

La decorazione accessoria, in nero, descrive una fascia di ovuli all’attacco del labbro e sul collo e definisce una finta baccellatura sulla spalla; sul labbro, un ramo di alloro con bacche interposte; sul collo, palmette alternate e fiori di loto; al di sotto della scena figurata una serie di palmette alternate; sui fianchi, in corrispondenza delle anse, una complessa composizione di palmette.

Questo cratere è uno dei reperti più importanti rinvenuti a Ceglie del Campo, attribuito al ceramografo che da questo esemplare prende il nome di Pittore della Nascita di Dioniso. Il Pittore, attivo tra la fine del V e il primo venticinquennio del IV secolo a.C., rappresenta uno dei più importanti artigiani della ceramografia apula a figure rosse di questo periodo. I caratteri del disegno e la scelta della forma vascolare sottolineano lo stretto legame con modelli attici (Pittore di Meidias), mentre la rappresentazione di Amazzonomachia, presente sulla fronte del Lato B, pone confronti con il Pittore di Sisifo, un altro importante ceramografo apulo attivo alla fine del V sec. a.C.

 

Bibliografia

  • Labellarte M., Via Giuseppe Martino, in Andrassi G., Radina F. (a cura di), Archeologia di una città. Bari dalle origini al X secolo, Catalogo della Mostra (Bari 1988), Bari 1988, pp. 315-317.
  • Trendall A.D., Cambitoglou A., The red-figured vases of Apulia 1, Oxford 1978, pp. 33-35.
 Cratere a volute apulo a figure rosse con scena raffigurante la nascita di Dioniso