Il sistema idrogeologico della terra di Bari e le lame del Municipio 4

Il contesto extraurbano del Municipio 4 conserva la traccia evidente di un patrimonio storico-archeologico stratificato e diffuso nel territorio. Particolarmente importanti, a tal riguardo, si rivelano gli insediamenti rupestri: luoghi che si sono formati nel tempo a causa di fattori naturali e antropici che conservano la testimonianza di un lungo e importante periodo della storia del territorio pugliese e della terra di Bari, in particolare nel corso dei secoli che vanno dall’età post-antica al medioevo, fino all’età moderna.
In Puglia, infatti, l’utilizzo degli insediamenti in grotta mostra un particolare sviluppo in età medievale in risposta alle esigenze legate a due principali - ma non esclusive - motivazioni: il diffondersi del monachesimo e la politica di ripopolamento rurale promossa dall’impero bizantino nel corso del X secolo. Le piccole comunità di monaci che si stabilirono in Puglia scelsero per i loro insediamenti due contesti ambientali particolarmente specifici nella regione: le profonde gravine dei territori delle Murge apulo-lucane e le lame: solchi erosivi dovuti all’azione di antichi torrenti che rappresentano un tratto caratteristico dei paesaggi extraurbani nei dintorni di Bari. Questi antichi alvei, oggi per lo più completamente asciutti ma ancora funzionali in occasione di notevoli precipitazioni stagionali, costituiscono degli ecosistemi variegati di grande interesse storico-paesaggistico, ma in passato fornirono ambienti favorevoli per l’insediamento umano a causa della presenza di acqua, di terreno fertile e di specie vegetali che lì avevano modo di crescere. Lungo i margini delle lame, infatti, la presenza di terrazzamenti e grotte naturali che potevano essere ampliate senza eccessivo dispendio di forze a causa delle caratteristiche della natura geologica del banco roccioso, particolarmente malleabile favorirono la diffusione di comunità rurali che quei territori abitavano e nei quali lavoravano.
Come accennato, le lame percorrono una buona parte della campagna periurbana di Bari, penetrando nella città stessa e abbracciando l’intero tessuto cittadino in un sistema idrografico complesso. Da Nord-Ovest a Sud-Est le lame sono: Balice, Lamasinata, Villa Lamberti, Picone, Fitta, Valenzano, San Marco, San Giorgio, Giotta. 

Localizzazione delle lame nel territorio del Comune di Bari. Da Ovest verso Est: Lama Balice (LB); Lama Rossa (LR), Lama Lamasinata (LL), Lama La Marchesa (LM), Lama Picone (LP), Lama Fitta (LF), Lama Valenzano (LV), Lama San Giorgio (LS). Nell'immagine sono evidenziati in colore più brillante i comparti territoriali del Municipio 4 interessati dall'attraversamento delle lame Picone e Fitta. (Fonte immagine: Labadessa, Ancillotto 2023, rielaborata).

 

Lama Picone, tra le più grandi del territorio, nasce dalla confluenza di due diversi torrenti che percorrono le campagne nei pressi di Sannicandro e Adelfia e si incontrano all’altezza di Loseto per proseguire in direzione di Ceglie e costeggiare Carbonara lungo il versante occidentale dell’abitato. A Nord-Ovest di Carbonara, il corso del torrente lambiva gli importanti insediamenti rupestri presso Santa Candida e la Caravella, terminando più a Nord, in mare, nei pressi di località Mar Isabella; del suo passaggio nel tessuto urbanizzato di Bari rimane il ricordo nel toponimo del quartiere Picone. 

Lama Fitta si forma a Ovest di Valenzano e passa nei dintorni di Ceglie nei pressi del cimitero, in località Buterrito. L’alveo dell’antico torrente prosegue lungo il margine orientale dell’abitato di Carbonara punteggiato da diversi insediamenti rupestri, tra i quali il grande complesso nei pressi Strada La Vela; nei pressi della stessa località si biforca per dar corso ad un secondo alveo che percorre Strada la Grava. Qui, a Nord di Carbonara, si riscontra la presenza di numerosi insediamenti di varie dimensioni: tra questi l’importante complesso monastico di Via Martinez. Il corso principale della lama proseguiva ancora verso Nord, toccando la città nei pressi del Campus Universitario per raggiungere la costa nei pressi dell’estrema propaggine del lungomare monumentale di Bari.