Ipogeo Lama Fitta

 Ipogeo Lama Fitta

 

UBICAZIONE Lat. N: 41.06515; Long. E: 16.8748
MAPPA https://maps.app.goo.gl/raNYpEPgbuf9VCcj6
CONDIZIONE GIURIDICA Proprietà privata
PROVVEDIMENTI DI TUTELA L. 1089/1939, artt. 1, 4
Estremi del provvedimento: DM 1988/05/31
INTERESSE CULTURALE Bene architettonico di interesse culturale non verificato
DATAZIONE X - XI secolo
CATALOGO GENERALE BENI CULTURALI 1600007809
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI E DOCUMENTALI catasto.fspuglia.it →
vincoliinrete.beniculturali.it →
catalogo.beniculturali.it →
 

La presenza del centro abitato di Ceglie segnalava la sua importanza anche in età medievale, poiché da questo antico centro passava una delle più importanti direttrici stradali di collegamento interno che passando da Ruvo e da Bitonto, proseguiva in direzione di Rutigliano per raggiungere il porto di Egnazia. In età medievale in quest’area si concentrano diverse unità insediative a carattere rupestre che sfruttano la presenza delle lame e la facilità di comunicazione tra costa e territori interni consentita dalla presenza delle percorrenze stradali paracostiere. Gli insediamenti rupestri, dunque, sfruttano l’approvvigionamento idrico dovuto alle lame e basano la loro sussistenza sulla coltivazione della terra e sulle attività legate alla trasformazione dei prodotti agricoli.

La presenza di ipogei nel territorio di Ceglie del Campo, spesso utilizzati come luoghi di lavoro in ambito agricolo ancora agli inizi del XX secolo, è testimoniata negli scritti dello storico locale Vincenzo Roppo che dedicò diverse pagine alla descrizione di “grotte” e di “caverne” localizzate nei pressi degli abitati di Ceglie e di Carbonara.

L’ipogeo “La Fitta” è collocato sul margine occidentale della lama omonima, antico alveo di un torrente che nasceva a Ovest di Valenzano e proseguiva in direzione Nord passando nei pressi del cimitero di Ceglie del Campo, in Località Buterrito. Dal punto di vista tipologico appartiene agli ipogei con ingresso posto sul fianco della lama, dotati di ambienti intercomunicanti che si sviluppano proseguendo lungo il margine dei banchi di roccia che definiscono i marini dell’alveo torrentizio.

L’ingresso era costituito da un sistema trilitico che dava accesso ad un vano, a fondo concavo. Sulla sinistra si trovava una macina. Al momento del rinvenimento la copertura, in parte crollata, doveva avere un lucernario dal quale prendere luce e aria.

L’ipogeo “La Fitta” fu rinvenuto casualmente, alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, duranti i lavori di sbancamento per la costruzione di edifici a destinazione abitativa, nel perimetro dell’antica città di Ceglie (nella stessa area di una necropoli di V-III secolo a.C.), nei pressi della strada vicinale Santa Maria, nei pressi dell’area nella quale, fino agli inizi del secolo scorso, sorgeva la chiesa medievale di Santa Maria (XIII secolo).

 

Immagini © Archivi SABAP-BA

 

 Ipogeo Lama Fitta