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Approvato in giunta il protocollo per assistenza sanitaria e socio sanitaria per persone senza dimora o in condizioni di fragilità economica e sociale

Servizi alla Persona Comunicati stampa

Approvato in giunta il protocollo per assistenza sanitaria e socio sanitaria per persone senza dimora o in condizioni di fragilità economica e sociale

Su proposta dell’assessora Giustizia e al Benessere Sociale e ai Diritti Civili, Elisabetta Vaccarella, la giunta comunale ha approvato oggi un protocollo di intesa tra Comune di Bari, “Caritas Diocesana di Bari - Bitonto”, “Fondazione Caritas Diocesana di Bari - Bitonto” dell’Arcidiocesi di Bari e ASL Bari, che prevede di avviare e consolidare forme di collaborazione su una serie di servizi in favore delle persone senza dimora o comunque delle persone in condizioni di fragilità economica e sociale residenti nella Città di Bari e/o in carico al Servizio Sociale Professionale.

Il protocollo d’intesa è finalizzato a definire e attuare processi di presa in carico e accompagnamento dei bisogni e delle eventuali istanze delle persone senza dimora residenti nella Città di Bari per favorirne l’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari e, quindi, la promozione della salute, con lo scopo, tra l’altro, di raggiungere l’eguaglianza nelle condizioni di salute attraverso la predisposizione e l’attuazione di interventi volti a ridurre le discriminazioni e a offrire a tutti eguali opportunità e risorse per conseguire il massimo potenziale di salute auspicabile. Nello specifico, il protocollo  fa riferimento alle azioni utili al contrasto e prevenzione dei problemi sanitari che più comunemente riguardano le persone senza dimora: il rischio di uso, abuso o dipendenza da alcol e/o sostanze psicoattive, o ancora da comportamenti quali gioco d'azzardo, gaming addiction; malattie infettive; sofferenza psicologica e/o psichica; disregolazione emotiva e comportamentale; esiti psicopatologici dell’esposizione a eventi critici (tra cui disturbo acuto da stress, disturbo da stress post traumatico e trauma complesso); psicopatologie (quali disturbo di accumulo compulsivo per le situazioni di barbonismo domestico) o altri problemi di salute che comportano deficit o disabilità.

“Unire le forze ci permetterà i rafforzare i legami di cura alla base della nostra comunità - commenta Elisabetta Vaccarella -. Questo è l’obiettivo di un protocollo che ci vedrà lavorare insieme a due dei più importanti pilastri dell’offerta socio sanitaria territoriale: la Asl e la Caritas Diocesana di Bari-Bitonto nelle sue diverse articolazioni. Dobbiamo ottimizzare le risorse, integrare i servizi e rafforzare la presa in carico dei soggetti più vulnerabili della città per far sì che nessuno sia invisibile agli occhi delle istituzioni. Spesso ci rendiamo conto che l’intervento coperto dal singolo servizio non è sufficiente per rispondere alle complessità delle situazioni di marginalità che incrociamo. Purtroppo, dopo la pandemia e con l’acuirsi della crisi negli ultimi anni, le situazioni di marginalità sono aumentate e si sono intensificate tanto da richiedere interventi e servizi sempre più approfonditi. Ringrazio la ASL e la Caritas Diocesana di Bari-Bitonto per questa collaborazione e, attraverso loro, tutte le associazioni e gli enti che quotidianamente si fanno carico delle fragilità delle nostre città”.

Con l’obiettivo, quindi, di una maggiore integrazione tra l’offerta socio sanitaria e di una migliore collaborazione tra le parti attive sul territorio, la Caritas Diocesana di Bari-Bitonto si impegna ad assicurare in modo gratuito prestazioni di supporto, assistenza, orientamento e accompagnamento socio-sanitario a tutte le persone che si trovano in condizioni di indigenza e disagio sociale, in particolare persone “senza dimora” o che ad essa si rivolgono, attraverso l’utilizzo di propri spazi cittadini all’uopo dedicati siti a Bari. L’ASL Bari, nell’ambito della sua mission volta a garantire il diritto alla salute delle persone senza dimora e migranti e a portare la sanità pubblica tra le fasce marginali della popolazione, migranti, nomadi, senza fissa dimora e famiglie a basso reddito, si impegna a garantire la collaborazione del personale presente nelle sue articolazioni (ivi compresi il SerD e i CSM), affinché si possano migliorare fattivamente le condizioni di vita delle persone senza dimora e migranti, e ad assicurare il servizio di mediazione linguistica culturale presso i servizi sanitari, indispensabile per l’attività diagnostica e trattamentale. I dettagli dei servizi offerti saranno illustrati al momento della sigla tra le parti del disciplinare

Il Comune di Bari si impegna a garantire l’invio delle persone che ne facciano richiesta ai servizi sanitari presenti (ad es. DSS, PUA, CSM, SerD, CUP, ecc), attraverso il Segretariato Sociale, il Servizio Sociale Professionale e gli enti gestori dei servizi afferenti all’area povertà e immigrazione; a favorire l’accesso ai servizi sanitari fornendo all’utenza le corrette informazioni per l’accesso o provvedendo agli accompagnamenti (ad es. UPE, équipe SAI, équipe Casa delle Culture, Sportello Stazione di Posta, Sportello Area 51, ecc.), mettendo a disposizione delle persone senza dimora residenti a Bari, i servizi presenti nell’offerta del Welfare comunale, secondo il Piano Sociale di Zona, tra cui, a titolo esemplificativo e non esaustivo, l’Emporio della Salute, il Polo socio-sanitario di prossimità, il servizio di “Stazione di posta”, secondo le modalità già previste. A queste attività si aggiunge il coordinamento dell’equipe straordinaria per la presa in carico integrata dei casi ad elevata complessità tra SSP, Servizi Sanitari e Polizia Locale, integrabile con ulteriori servizi quali il PIS.

Inoltre, al fine di agevolare l’indispensabile attività diagnostica dei servizi sanitari, il Comune si impegna predisporre delle “soluzioni di appoggio” che consentano all’operatore sanitario di svolgere un’attività rispettosa dei diritti primari della persona per gli utenti senza dimora che non intendono recarsi presso gli ambulatori e a fornire il supporto del PIS, della Polizia Locale se sussistono problematiche di sicurezza pubblica e della ripartizione Igiene e Ambiente se sussistono problematiche igienico-sanitarie, anche previa conferenza di servizi, nel corso degli interventi.

La Fondazione “Caritas Bari - Bitonto ETS”, infine, si impegna a supportare le azioni previste dalla Caritas diocesana di Bari - Bitonto con eventuali e future progettazioni.