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Intitolata a Camillo De Luca l’area verde antistante l’oncologico: questa mattina il sindaco Leccese alla cerimonia

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Intitolata a Camillo De Luca l’area verde antistante l’oncologico: questa mattina il sindaco Leccese alla cerimonia

Questa mattina il sindaco Vito Leccese è intervenuto alla cerimonia di intitolazione dell’area verde di fronte all’Istituto Tumori Giovanni Paolo II alla memoria di Camillo De Luca (1925-2012), professore universitario, medico chirurgo, medaglia d’oro al merito della CRI e AVIS.

Alla cerimonia, accanto ai familiari del prof. De Luca, hanno partecipato diversi rappresentanti istituzionali.

“Ringrazio i familiari di Camillo De Luca per quello che ha dato alla nostra città - ha detto Vito Leccese -, che oggi gli rende omaggio dedicandogli questo spazio verde. Nel 2025, tra l'altro, ricorrono i cent'anni dalla nascita del professor de Luca, un uomo che per tutta la  vita ha accompagnato la crescita della città di Bari impegnandosi in prima persona per il benessere dei suoi pazienti.

Per questo è bello essere qui insieme ai promotori dell'iniziativa, ai rappresentanti della Regione Puglia, della Prefettura di Bari, del Municipio e dell'Ordine dei medici che hanno voluto essere al nostro fianco per partecipare all'intitolazione di questo giardino a un uomo che è stato un professionista brillante, un cittadino appassionato e un volontario ma che, soprattutto, ha sempre interpretato il proprio lavoro con dedizione,  passione  e generosità.

Una professione preziosa, quella del medico, negli ultimi tempi spesso bistrattata e soggetta a rischi impensabili fino a qualche anno fa, con ripetute aggressioni nei pronto soccorso e in corsia, un fenomeno deplorevole che nega il valore stesso di un lavoro che è sinonimo di cura e salute per la cittadinanza se interpretato come servizio alla comunità. Ecco, nella sua lunga carriera Camillo De Luca ha testimoniato appieno questo approccio ed è una delle ragioni per cui abbiamo voluto intitolargli questo luogo, anche con l'idea che le nuove generazioni, di fronte a questa trga, possano interrogarsi e conoscere la storia umana e professionale di una figura esemplare, il cui nome sarà legato per sempre alla nostra città e alle opere di solidarietà.

Mi piace ricordare spesso che la memoria non deve essere un mero esercizio retorico ma un modo per non dimenticare la storia e gli insegnamenti delle persone cui i luoghi pubblici vengono dedicati: il giardino intitolato a Camillo De Luca ci ricorderà il senso del suo impegno e della sua straordinaria esistenza”.

 

·         Cenni biografici

Camillo De Luca nasce a Valenzano da una famiglia antichissima e nobile di Gallicchio (Pz), conosciuta anche perché numerosi dei suoi componenti sono stati patrioti, sindaci, sacerdoti, poeti e medici e hanno subito le persecuzioni borboniche a causa dei loro ideali di libertà e unitari.

De Luca ha svolto la professione medica per oltre cinquant’anni, mettendosi al servizio dei pazienti con grande competenza, onestà e umanità. Come chirurgo iniziò la sua carriera nella Clinica Chirurgica dell’Università degli Studi di Bari, dove si specializzò in Chirurgia generale, poi in Chirurgia cardiovascolare presso l’Università di Torino e poi, ancora, in Ematologia all’Università di Bari. Oltre alle specializzazioni conseguì, anche, tre libere docenze: in Anatomia chirurgica, Clinica chirurgica e in Urologia.

Si dedicò alla ricerca scientifica pubblicando studi su riviste specializzate, italiane e straniere, e fu autore di numerosi testi di carattere scientifico e di altri riguardanti la storia della Croce Rossa e della storia medica in generale.

Fondatore e segretario nazionale della Società Italiana di Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso, per 10 anni affrontò le problematiche chirurgiche del malato ospedalizzato e dei suoi diritti per un’assistenza completa. Fu anche consigliere medico nazionale dell’AVIS e consigliere nazionale della Società Italiana di Immunoematologia Trasfusionale.

La sua attività ospedaliera iniziò nel 1952 all’Ospedale civile “Umberto I” di Barletta: migliaia furono gli interventi chirurgici e le ricerche effettuate da De Luca che condussero a un’attività clinica importante che permise, nel 1970, l’attivazione della sezione di Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso, la prima in Puglia, da lui diretta. Si impegnò molto nel favorire il progresso di questa disciplina sia nel campo scientifico, sia ricercando la soluzione di problemi di carattere organizzativo e dell’assistenza sanitaria.

Durante la sua permanenza professionale e sociale a Barletta, visse pienamente la crescita  dell’AVIS di cui fu socio fondatore, presidente, primo organizzatore e direttore del Centro Emo-trasfusionale AVIS che per molti anni ha profuso la propria attività nella nascita e nel potenziamento dell’associazione, dando prova di solidarietà oltre che di spiccate capacità organizzative, in piena adesione ai principi e agli ideali dell’AVIS.

Nel 1972, dopo aver vinto il concorso di primario chirurgo all’Ospedale Centro Traumatologico Ortopedico di Bari, vi fondò il Servizio autonomo di Pronto Soccorso e Chirurgia d’Urgenza, prestando particolare attenzione alla formazione del personale - sia medico che infermieristico - al fine di scongiurare possibili eventi lesivi causati da interventi sanitari errati.

Oltre che un eccelso chirurgo fu anche un grande maestro, dotato di carisma e di passione, e ben sette dei suoi aiuti sono poi diventati a loro volta stimati primari ospedalieri e universitari.

Camillo De Luca fu costantemente impegnato in opere umanitarie, testimoniando pienamente i valori di solidarietà e umanità tanto da essere nominato, nel 1985, nuovo presidente della Croce Rossa Italiana e al contempo dell’XI Centro di Mobilitazione del Corpo Militare della C.R.I. con giurisdizione per Puglia e Basilicata, incarico che onorò per 14 anni.

Nel 1990 fu in prima linea per la raccolta e l’invio di mille tonnellate di aiuti vari al popolo rumeno dopo la caduta di Ceausescu, mentre nel 1991, con l’arrivo dei profughi albanesi della Vlora, su indicazione del prefetto organizzò l’assistenza sanitaria di primo soccorso per circa 20.000 persone stremate.

In vita ricevette numerosi riconoscimenti: oltre agli attestati di merito dalla Prefettura di Bari, dall’Ambasciata albanese e da quella rumena, dal Commissario straordinario della Croce Rossa Nazionale, dalla Croce Rossa Internazionale con sede a Ginevra, gli fu tributato l’alto onore delle Medaglie d’Oro per i benemeriti della Scienza, della Cultura, dell’Umanità e della Solidarietà.

Gli furono conferiti inoltre: Medaglia d’Oro al merito della Croce Rossa; Medaglia d’Oro dall’Ordine dei Medici per gli oltre 50 anni di servizio attivo di Medico e Chirurgo; Premio Federico d’Oro come Benemerito alla Sanità Pubblica; Premio Mediterraneo 1992; Diploma di Benemerenza della Croce Rossa con Medaglia d’Oro per l’opera svolta in favore dei profughi albanesi; Medaglia d’Oro al merito dell’AVIS.