Teatro comunale "N. Piccinni"
Un nuovo tempio a voi si schiude, o Muse,
Dato a scenici ludi, e sia giocondo,
Di quanti Italia in vostro onor profuse,
forse è secondo.
Così scriveva Giulio Petroni in onore e ricordo della gran serata inaugurale del "Teatro Piccinni" svoltasi il 4 ottobre 1854, giorno di S. Francesco in onore del principe ereditario D. Francesco, figlio di re Ferdinando II delle Due Sicilie e di Maria Teresa d'Austria.
Dopo il rifiuto opposto dalla regina Maria Teresa d'Austria alla proposta dell'allora sindaco di Bari Antonio Carrassi di intitolare il nuovo teatro in suo onore ‘Real Teatro Maria Teresa', non gradendo la sovrana che ‘del suo augusto nome si fregiasse un edificio d'uso profano' come scrive lo storico Giulio Petroni, la spinosa questione della intitolazione fu risolta nella seduta decurionale del 23 gennaio 1855 durante la quale il collegio decise che dovesse chiamarsi Teatro Piccinni essendo Bari la città natale del noto compositore.
I lavori per la costruzione del nuovo teatro dureranno ben 35 anni. Contribuì ad allungare i tempi l'intervento dell'allora Arcivescovo di Bari, mons. Basilio Clary, che in occasione della visita a Bari di re Ferdinando II nel dicembre 1843 chiese al sovrano, ottenendolo, l'edificazione di una chiesa nel borgo nuovo della città.
A decretare l'inizio dei lavori fu la chiusura del Palazzo del Sedile: "Una struttura che si rivelò ben presto insufficiente per una città che cominciava ad uscire dalle mura alla ricerca di nuovi spazi per estendersi" come ricorda Michele Cristallo in "Teatri di Puglia" edito da Adda.
L'occasione fu data la sera del 13 luglio 1835 durante una rappresentazione, quando uno spettatore gridò al crollo dell'edificio scatenando il putiferio tra i 290 spettatori: fu l'ultima sera del "Sedile".
Dopo avere preso in esame vari siti della città, nella riunione del 4 novembre 1835 finalmente la Commissione deliberò all'unanimità che il teatro fosse costruito sul suolo di proprietà del Comune di fronte alla Intendenza sulla maggiore arteria del borgo nuovo, l'attuale corso Vittorio Emanuele II.
Sempre il Decurionato, nella seduta del 10 luglio 1836 designò quale progettista del nuovo teatro di Bari il cav. Antonio Niccolini, architetto e scenografo di fama internazionale. Mentre la direzione dei lavori fu affidata a due ingegneri di Bari, il cav. Girolamo Sagarriga Volpi junior e l'ing. Raffaele Anelli.
Il progetto del Niccolini prevedeva un corpo centrale, che fu completato e inaugurato nel 1854, e due ali laterali con al centro due grandi portoni: uno per le carrozze; l'altro per l'ingresso in teatro.
A causa della mancanza di fondi, queste ultime sarebbero state realizzate parecchio tempo dopo.
I lavori iniziarono nel 1840 sotto la direzione degli architetti Luigi Revest e Vincenzo Fallacara, cui succedette nel 1852 l'arch. Giuseppe Barbone.
Nel corso degli anni il Teatro ha subito diversi lavori di ristrutturazione e restauro, gli ultimi negli anni Cinquanta.
Nel 2011 l'Amministrazione comunale ha iniziato i lavori per fare ritornare il nostro bel teatro agli antichi splendori.