Cratere a colonnette lucano a figure rosse
Funzione: Vaso per contenere e mescolare vino.
Datazione: 410-400 a.C.
Attribuzione: Pittore delle Grandi Teste.
Misure: altezza: cm 53,5; diametro orlo: cm 44,5; diametro piede: cm 16,3.
Provenienza: Stazione FSE Carbonara-Ceglie.
Epoca del rinvenimento: 1904.
Luogo di conservazione: Museo archeologico di Bari (inv. 4393).
Descrizione
Lato A
Decorazione accessoria: sul collo, fascia orizzontale decorata con boccioli di fiori di loto, chiusi e capovolti; sulla parete pendula del labbro, ramo di alloro.
Decorazione principale: Eracle (Teseo?) e Ippolita. Nella mitologia greca Ippolita era la regina delle Amazzoni, donne guerriere che abitavano le coste meridionali del Mar Nero. In una versione del mito, Eracle, per ordine di Euristeo, raggiunge Ippolita per prendere la cintura donatale dal padre, Ares. Nonostante le rassicurazioni di Ippolita, l’aggressività delle Amazzoni provoca la lotta nella quale l’eroe uccide la regina. In un’altra versione del mito, Ippolita giunta in armi in Attica, incontra e sposa l’eroe ateniese Teseo. Nel cratere di Ceglie i due protagonisti sono a colloquio. Al centro della scena un’amazzone veste un ricco abito militare di foggia orientale, con corto chitone e bretelle incrociate sul petto; indossa il copricapo in uso presso le popolazioni che abitavano la Tracia (alopekìs); tiene l’ascia poggiata sulla spalla destra, con la mano sinistra tiene le redini del suo cavallo. Alle sue spalle una seconda amazzone con abiti del tutto simili alla prima figura tiene nella mano destra una lancia e con la sinistra un’ascia e la pelta: uno scudo di uso molto antico, piccolo e leggero, diffuso in Asia Minore e in uso presso le popolazioni della Tracia. La scena è completata dalla figura di Eracle (o Teseo?) che, di fronte ad Ippolita, è ritratto in atteggiamento sereno con la clava poggiata per terra, tenendola con due dita.
Lato B
Decorazione accessoria: sul collo, tralcio di edera con foglie cuoriformi e corimbi su boccioli ondulati; sulla parete pendula del labbro, ramo di alloro.
Decorazione principale: scena di inseguimento amoroso. Due giovani uomini, uno di loro ha uno scudo con episema a stella, inseguono due giovani donne, vestite di lungo chitone senza maniche. La prima donna tiene nella mano destra uno specchio e con la sinistra una cassetta istoriata; la seconda fugge, mentre tente di coprirsi le spalle con il velo. La scena potrebbe avere come protagonisti l’eroe ateniese Teseo e Piritoo, eroe tessalo; nella mitologia greca i due sono compagni e protagonisti di diversi episodi, come nel caso del ratto di Elena dal quale, forse, prende ispirazione la scena.
L’archeologo A. Trendall, esperto studioso di ceramica italiota, ha assegnato il cratere alla produzione del cd. Pittore delle Grandi Teste, artista formatosi nella bottega del più celebre Pittore di Amykos, ceramografo attivo nell’ultimo trentennio del V secolo a.C.
Bibliografia
- Andreassi G., Radina F. (a cura di), Archeologia di una città. Bari dalle origini al X secolo, Catalogo della Mostra. Bari, Complesso di Santa Scolastica, 6 marzo-23 dicembre 1988, Bari 1988, pp. 351-352.
- Marin M. M., Cassano Moreno R., Fornaro A., Chelotti M., Ceglie Peuceta I, Bari 1982, pp. 65-66.
- Trendall A.D., The red-figured vases of Lucania, Campania and Sicily, Oxford 1967, p. 57.