Rhytòn attico a figure rosse conformato a testa di ariete
Funzione: Vaso potorio.
Datazione: Metà V secolo a.C. circa.
Attribuzione: Pittore della Coppa di Bologna 417.
Misure: altezza: cm 17,2; diametro orlo: cm 11.
Provenienza: Ceglie del Campo, Via G. Martino.
Epoca del rinvenimento: 1898.
Luogo di conservazione: Museo Archeologico Nazionale di Taranto (8273).
Descrizione
Con il termine riton (rhytòn) si identifica un boccale o vaso da libagione, per lo più fittile ma anche di metallo, talvolta munito di manici ad ansa; spesso questi vasi potori erano in tutto o in parte modellati in modo da raffigurare un animale intero o un muso di animale.
L’esempio rinvenuto in Via G. Martino è conformato a testa di ariete con orlo svasato e ansa a nastro verticale appiattita lungo i margini esterni. La protome dell’animale è resa attraverso il modellato del muso, delle corna aderenti alla testa e delle orecchie; i particolari degli occhi sono resi con vernice nera, mentre sono sovraddipinti in rosso i dettagli del muso, le narici, le orecchie e l’indicazione del vello. La decorazione figurata copre la metà superiore del boccale dove sul fondo di vernice nera si muove una figura femminile, velata, tra due personaggi maschili ammantati.
Il reperto di Ceglie del Campo risulta tozzo nelle forme e poco connotato nei dettagli anatomici; è associato a esemplari attici qualitativamente mediocri, realizzati da artigiani vicini alla scuola del Pittore di Pentesileia (Pentesileian Class), prodotti nella seconda metà del V secolo a.C. Per questo motivo è assegnato alla produzione del Pittore della Coppa di Bologna 417, ceramografo attico, tecnicamente superficiale, attivo alla metà del secolo.
Bibliografia
- Labellarte M., Via Giuseppe Martino, in Andrassi G., Radina F. (a cura di), Archeologia di una città. Bari dalle origini al X secolo, Catalogo della Mostra (Bari 1988), Bari 1988, pp. 308-309.
- Beazley J.D., Attic red-figure vase-painters, Oxfors 1963, pp.917; 1674, n. 195.