Anfora apula a figure rosse
Funzione: Vaso per contenere liquidi.
Datazione: 340-325 a.C. ca.
Attribuzione: Cerchia del Pittore di Perrone
Misure: altezza: cm 92.
Provenienza: Ceglie del Campo
Epoca del rinvenimento: XIX secolo.
Luogo di conservazione: Antikensammlung, Staatliche Museen zu Berlin (F 3244).
Descrizione
Sulla spalla e sul collo di entrambi i lati: testa femminile tra decorazione a motivo floreale.
Lato A
Sul corpo, nel registro superiore: al centro un albero in fiore divide la scena, che si svolge all’area aperta, in due porzioni. Una donna con uno specchio, forse Elena, è ritratta mentre solleva la punta della veste o del velo; alla sua sinistra un incensiere (thymiatèrion) ed Eros fanciullo che porge una corona di fiori ad una seconda figura femminile seduta, forse Afrodite. La donna con lo specchio si rivolge verso un giovane seduto alla destra dell’albero, interpretato come Paride; il personaggio è abbigliato alla maniera orientale, indossa un berretto frigio, tiene due lance nella mano sinistra. Alle sue spalle due giovani in conversazione, anch’essi in costume orientale. Nel campo figurativo compare una testa di bue (boukrànion) utilizzata come elemento decorativo anche in riferimento al culto dei morti.
Nel registro inferiore, come nell’anfora F 3243, compare un piccolo monumento funerario in forma di edicola o tempietto (naìskos), al cui interno è appesa una benda rituale (tenia); come negli esempi delle anfore F 3243 e F 3242, anche in questo caso giovani donne e uomini sono raffigurati nei pressi della tomba e recano doni o accessori legati alla sfera della cura dell’aspetto e della bellezza. La scena prosegue senza soluzione di continuità lungo l’intero corpo del vaso.
Lato B
Registro superiore: una donna è seduta al centro della scena, regge un piatto rituale per le libagioni (phiàle) e una corona di fiori. Accanto alla donna giovani donne e uomini raffigurati in coppia.
Decorazione accessoria: la parte mediana dell’anfora è marcata da una fascia decorata con un motivo a volute continuo che separa i registri figurativi principali; sui lati, all’attacco inferiore delle anse, motivi decorativi a palmette.
L’anfora ripropone i temi della giovinezza e della bellezza in rapporto alla sfera dei riti legati al culto dei morti e all’augurio di una vita felice nell’aldilà. Come le anfore F 3243 e F 3242 anche questa è stata oggetto di un consistente restauro nel XIX secolo che oltre a interessare le sovra dipinture di colore è intervenuto integrando il collo e le anse.
Bibliografia
- Kästner E., Saunders D., Gefährliche Perfektion: antike Grabvasen aus Apulien. Kurzführer durch die Ausstellung, Berlin: Antikensammlung, Staatliche Museen zu Berlin, 2016, pp. 42-43.
- Trendall A. D., Cambitoglou A., Second supplement to The red-figured vases of Apulia, London 1992, p. 525, n. 239.
- Furtwängler A., Beschreibung der Vasenammlung im Antiquarium I-II, Berlin 1885, p. 901.