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Time Zones

Time Zones

Dal 14 ottobre 2024 al 15 novembre 2024
 Time Zones

Saranno 19 concerti ad animare la 39^ edizione di Time Zones

Si parte il 14 ottobre col pianismo etereo di scuola mitteleuropea con echi sudamericani della pianista originaria di Costa Rica Sofi Paez. Insieme, nella stessa serata, un progetto (Not me but us) che su basi analoghe declina il pianismo visionario e melodico del napoletano Bruno Bavota con i pattern ritmici di Fabrizio Somma laddove gli echi che affiorano sono mediterranei. Il norvegese Karl Ivar Refseth (21/10 Vallisa) componente dei Notwist è un vibrafonista in equilibrio tra bellezza melodica e intensità soul. Con il suo suono distintivo e personale, Karl Ivar Refseth delizia al contempo i fan del jazz e della musica neoclassica.  

Con la violista (compositrice e attrice) belga Catherine Graindorge (21/10 Vallisa) sbarchiamo su un altro pianeta. Un’identità musicale forte e marcata di cui si é innamorato Iggy Pop che con lei ha voluto fare il bellissimo disco The Dictator. Poliedrica e raffinata maneggia con originalità un rock a tinte fosche. Per queste sue qualità l’hanno voluta e la vogliono al loro fianco musicisti del calibro di Nick Cave, Warren Ellis, Debbie Harry, il fu Mark Lannegan, Hugo Race. Songs for Dead, il lavoro che presenterà a Time Zones è uno scrigno di storie di miti e leggende in una sorta di Antologia di Spoon River dei nostri giorni. A chi esita (23.10 Vallisa) è un recital teatrale-musicale a cura di Davide di Chio (musica) e Francesco Malizia (voce) che evoca con Brecht, Kurt Weil e H. Eisler l’universo satirico e paradossale, abitato da figure straziate ma anche ironiche e provocatrici della Repubblica di Weimar.

Sempre il 23 ottobre, in Vallisa, Teapø, il progetto elettro-acustico di questo producer polistrumentista pugliese ormai berlinese d’adozione: Nino La Montanara. Un mix di melodie profonde e beats incalzanti che ha trovato un’interessante estensione nell’incrocio con due straordinari solisti: il sassofonista Gaetano Partipilo e il pianista e compositore Aldo di PaoloBenedict Tylor violista libero militante dell’improvvisazione, compositore di fortunate colonne sonore nonché compagno di strada di jazzisti come Evan Parker e John Butcher insieme a Pierpaolo Martino, contrabbassista attivo in diversi ensemble inglesi e italiani, il 26/10, presso l’Officina degli esordi, sonorizzerà dal vivo, in anteprima per Time Zones, la pellicola del 1923 di Charles Bryant “Salomè”, ispirata al capolavoro di Oscar Wilde. Sicuramente una serata, quella del 26 ottobre, con un accostamento atipico che vede in conclusione il concerto dell’indo californiana Sheherazaad con la sua band. Un’originale sintesi folk-pop in stile ballad americana con richiami alla tradizione di madre India.

Perno centrale di questa edizione è il trittico che si svolgerà al Kismet tra il 31 ottobre e il 2 novembre. Un ricco catalogo di suoni che va dai due grandi guru dell’elettronica, i tedeschi Pantha du Prince (31/10) e i Mouse on Mars (2/11), alla strabiliante vocalist siberiana Sainkho Namtchylak, special guest di Zaratustra DER GROßE MITTAG, il lavoro di suoni e immagini di Mirco Magnani ispirato al “Così parlò Zarathustra” di Friedrich Nietzsche. Sempre all’interno di queste tre giornate al Kismet, va segnalato Fronte dei varchi (1/11), una produzione di Time Zones. Un lavoro costruito dal polistrumentista Davide Viterbo e dal giovanissimo Nicola Moretti nell’incrocio tra la melodia dei legni e delle corde e l’incedere furente dei suoni elettronici, metafora della conflittualità violenta e manichea che caratterizza i nostri tempi.

È invece un ritorno alla forma canzone quello di Peter Broderick (Oregon-Usa), che nei suoi dieci album fin qui prodotti ha sempre cercato di rinnovare questo linguaggio ora cercando nel mondo delle avanguardie - nota la fascinazione per John Cage - ora tornando ai suoni modern classical, genere che fu il suo primo amore. Infine, impossibile ignorare Kyoto, la giovane percussionista e scintillante alchimista di suoni al limite. Il progetto di Roberta Russo, questo il suo nome, stupisce e sorprende per maturità; le sue performances adagiate su pattern martellanti e ipnotici, inebriano i sensi e conturbano la mente. “Il futuro è già nostalgia”.

È un confronto tra due scuole di musica classica che disegna l’escursione di Time Zones a Bitonto l’8 novembre presso il Resilienza (un piccolo avamposto dove con coraggio da tempo si propone musica di grande qualità). Violoncello ed elettronica per un raffinato intreccio di passato e futuro nel set di Antonio Cortesi. Un virtuoso con studi classici importanti alle spalle che vanta collaborazioni in ogni direzione da Chet Faker a Luca Longobardi, da Emiliano Blangero a Mattia Vlad Morleo. L’altra scuola, di cui sopra, è invece rappresentata dalla più classica delle formazioni di musica indiana: tabla e sitar con due brillanti solisti: il tablista Suman Sarkar e la giovane, ma già affermata sitarista Joyeeta Sanyal. Si concluderà il 15 novembre con una lunga notte all’Officina degli Esordi la XXXIX edizione di Time Zones. Si va dai Memorials, lo scatenato duo Indie psichedelico composto da Verity Susman (Electrelane) e Matthew Simms (Wire, Better Corners, It Hugs Back), al duo new techno tutto barese dei Crossing Avenue per finire con Apotek, la tastierista e produttrice di origine italiana residente a Bruxelles per un set che è un’intelligente miscela di breakbeat, house e campioni lofi stratificati.

Qui il programma completo.
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