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BO 03 804 Cratere a volute apulo a figure rosse

Cratere a volute apulo a figure rosse

 Cratere a volute apulo a figure rosse

Funzione: Vaso per contenere e mescolare vino.
Datazione: 340 a.C. circa.
Attribuzione: Pittore Varrese (Pittore dell’Oltretomba?).
Misure: altezza: cm 124,6; diametro orlo: cm 56.
Provenienza: Ceglie del Campo.
Epoca del rinvenimento: 1899.
Luogo di conservazione: Boston, Museum of Fine Arts (03.804).

 

Descrizione

Lato A
Sul collo: Elio su quadriga, circondato da un nimbo, tra girali vegetali. Sul corpo: morte di Tersite.
Nel mito, Tersite è figlio di Agrio; con i suoi fratelli Onchesto, Protoo, Celeutore, Licopeo e Melanippo cacciò dal trono di Calidone lo zio Eneo divenuto troppo vecchio per difendersi. Nativo dell’Etolia, è apparentato con Meleagro e Diomede, tra i principali eroi che presero parte alla guerra di Troia, alla quale partecipa anche Tersite, reso celebre nell’Iliade (II, 274-360) per il suo brutto aspetto e per essere il più vigliacco tra i componenti dell’esercito greco a Troia e particolarmente disprezzato da Ulisse e, soprattutto, Achille. Nonostante questo, la figura di Tersite appare meno ignobile nella tradizione epica più tarda e compare in una delle grandiose composizioni pittoriche eseguite da Polignoto (prima metà V secolo a.C.) nel santuario panellenico di Delfi.
Molte raffigurazioni riferite a Tersite sono state in seguito riconosciute non giuste: le più sicure rimangono quelle che recano le indicazioni dei personaggi presenti, come nella Tabula Iliaca Capitolina con le illustrazioni di tredici canti dell’Iliade, in cui Achille uccide Tersite inginocchiato presso un altare. La stessa scena è evocata, con alcune differenze in questo grande cratere di produzione apula rinvenuto in frammenti a Ceglie del Campo nel 1899 e confluito nella Collezione Bartlett conservata a Boston.
Nella grande raffigurazione sul lato principale del cratere compaiono Pan, stante, mollemente poggiato ad un albero; Poina personificazione del castigo e della vendetta divina: è raffigurata alata, con un morbido chitone stretto in vita da una cintura e calzari; tiene una spada sguainata nella mano destra e regge nella sinistra una coppia di lance. Sul lato opposto, una seconda coppia di divinità: Atena seduta ed Ermete, stante, con mantello e calzari. Al centro della scena, Forbante, nudo con elmo a pileo e Agamennone, coperto da una ricca veste, calzari e scettro nella mano destra; entrambi si rivolgono a destra, verso la grande struttura coperta occupata interamente da un ricco letto (klìne) presso il quale sono raffigurati Fenice, stante, ammantato e con il capo coperto, e Achille, nudo, appoggiato alla lancia, seduto sul morbido materasso e sui cuscini che si trovano sul letto. L’eroe di Ftia volge melanconicamente lo sguardo in direzione di Diomede, raffigurato all’esterno in atto di sguainare la spada; l’eroe, parente di Tersite, è trattenuto da Menelao. Poco dietro ai due, un soldato è identificato dall’etnico come Etolo e, dunque, compagno d’armi di Diomede il cui accesso d’ira è spiegato dalla presenza, in basso, del corpo di Tersite che giace morto, in primo piano, privo della testa staccata dal resto del corpo. L’episodio, come accennato, fa riferimento all’uccisione di Tersite da parte di Achille; nella raffigurazione del cratere sono tuttavia assenti i caratteri negativi del personaggio che è distinto dagli altri per l’aspetto non eroico, essendo ammantato come un pedagogo e con il volto grave e barbato, caratteri che lo differenziano di molto dalla giovinezza e dagli attribuiti guerreschi degli altri personaggi.
L’intera composizione è chiusa, in basso da Automedonte, inginocchiato sulla sinistra, e da un servo in fuga verso destra.

Lato B
Giovani uomini e donne recano offerte presso un monumento funebre a tempietto (naìskos) all’interno del quale è un giovane stante, in nudità eroica, accanto al suo cavallo.

Il grande cratere conservato a Boston è uno dei più significativi tra i reperti rinvenuti a Ceglie del Campo. L’opera, databile intorno al 340 a.C., è posta dagli studiosi in relazione con il Pittore di Varrese e con il Pittore dell’Oltretomba, ceramografi di grande importanza che furono attivi nel periodo della produzione apula dello stile “ornato”. Il cratere di Tersite evidenzia bene i caratteri di questo stile, riconoscibile dalla scelta di vasi di grandi dimensioni che spesso, come in questo caso, superano il metro di altezza e sono impreziositi da una decorazione complessa, con colori aggiunti e composizioni animate da molte figure disposte su piani diversi.

 

Bibliografia

  • Todicso L. (a cura di), La ceramica figurata a soggetto tragico in Magna Grecia e in Sicilia, Roma 2003, pp. 449-450 (con ampia bibliografia di riferimento).
  • Trendall A.D., Cambitoglou A., The red-figured vases of Apulia 2, Oxford 1982, p. 472, n. 75.
 Cratere a volute apulo a figure rosse