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F 3241 Anfora apula a figure rosse

Anfora apula a figure rosse

 Anfora apula a figure rosse

Funzione: Vaso per contenere liquidi.
Datazione: 340-330 a.C.
Attribuzione: Pittore di Perrone.
Misure: altezza: cm 98.
Provenienza: Ceglie del Campo
Epoca del rinvenimento: XIX secolo.
Luogo di conservazione: Antikensammlung, Staatliche Museen zu Berlin (F 3241).

 

Descrizione

Lato A
Sulla spalla e sul collo, piccola dea della Vittoria alata (Nìke); decorazione a motivi vegetali.
Sul corpo, registro superiore: mito di Europa. Al centro della scena Europa viene rapita da Zeus nelle sembianze di toro. Nel suo viaggio per mare è sotto la protezione divina ed è accompagnata dalle Nereidi, figlie del dio del mare Nereo, raffigurate su animali fantastici, come l’ippocampo, e delfini. Eros vola davanti ad Europa e si rivolge verso la fanciulla che, con gesto nunziale, si copre la testa con il velo. Nel registro inferiore: lotta tra uomini e centauri (Centauromachia). I centauri, esseri per metà uomini e per metà cavalli, furono invitati alla celebrazione della festa nunziale di Piritoo, re dei Lapiti, mitico popolo della Tessaglia. Inebriati dal vino i centauri insidiano le donne e provocano la lotta contro gli uomini, qui rappresentata. Lo stesso mito fu soggetto di molte scene figurate: particolarmente famosa, la decorazione del frontone occidentale del tempio di Zeus ad Olimpia.

Lato B
Sulla spalla e sul collo, testa femminile, resa di profilo, circondata da decorazione a motivi vegetali. Sul corpo, nel registro superiore: corteo dionisiaco (thìasos). Il dio Dionisio, raffigurato seduto al centro della composizione, è accompagnato da due coppie di giovani donne e uomini. Nel registro inferiore: lotta tra Greci e Amazzoni (Amazzonomachia).

Decorazione accessoria: sul corpo, i registri principali sono separati da una fascia centrale decorata con pesci, conchiglie, calamari e altre creature marine; in basso, il registro inferiore è delimitato da una stretta fascia decorata con motivo a meandro e rettangoli quadripartiti.

L’anfora è ricondotta alle produzioni vicine alla bottega del Pittore di Dario e, in particolare, a uno dei suoi allievi più importanti, il Pittore di Perrone, così nominato dall’archeologo A. Trendall per un’anfora con il mito di Orfeo della collezione Perrone di Bari.  
Nell’interpretazione generale, il viaggio per mare di Europa conseguente al rapimento amoroso di Zeus può essere interpretato come rimando simbolico al momento del passaggio dalla fanciullezza all’età adulta e, in particolare, al matrimonio; tuttavia, il tema del viaggio conserva un valido riferimento al passaggio nell’aldilà. A questo tema rimanda anche la raffigurazione con corteo dionisiaco, tema ricorrente nelle raffigurazioni delle produzioni italiote che rappresenta l’augurio per una vita serena e festosa nell’aldilà.
Il reperto di Ceglie mostra i segni di più interventi di restauro, con particolare riferimento a quelli condotti da Raffaele Gargiulo nel corso del XIX secolo e, più recentemente nel 2005 e 2016 presso l’Antikensammlung di Berlino.

 

Bibliografia

  • Kästner E., Saunders D., Gefährliche Perfektion: antike Grabvasen aus Apulien. Kurzführer durch die Ausstellung, Berlin: Antikensammlung, Staatliche Museen zu Berlin, 2016, p. 35.
  • Todisco L. (a cura di), La ceramica figurata a soggetto tragico in Magna Grecia e Sicilia, Roma 2003, p. 450; p. 471, con bibliografia di riferimento.
  • Trendall A. D., Cambitoglou A., Second supplement to The red-figured vases of Apulia, London 1992, p. 524, n. 234.
  • Furtwängler A., Beschreibung der Vasenammlung im Antiquarium I-II, Berlin 1885, pp. 897-899.
 Anfora apula a figure rosse