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F 3256 Cratere apulo a volute a figure rosse

Cratere apulo a volute a figure rosse

 Cratere apulo a volute a figure rosse

Funzione: Vaso per contenere e mescolare vino.
Datazione: 365-355 a.C. ca.
Attribuzione: Cerchia del Pittore dell’Ilioupèrsis
Misure: altezza: cm 96.
Provenienza: Ceglie del Campo
Epoca del rinvenimento: XIX secolo.
Luogo di conservazione: Antikensammlung, Staatliche Museen zu Berlin (F 3256).

 

Descrizione

Decorazione accessoria all’attacco inferiore delle anse: articolata composizione di palmette contornate da girali che inquadrano un medaglione centrale con rappresentazione della testa della Gorgone (Gorgòneion).

Lato A
Decorazione sul collo: Oreste a Delfi. Oreste, inseguito da una delle Erinni, si rifugia presso l'Omphalòs nel santuario di Apollo. Il dio, raffigurato seduto sul tripode con una veste che avvolge le gambe e il ramo di alloro poggiato sulla spalla, soleva il braccio destro indicando con gesto imperioso il demone alato, provvisto di torcia e spada. Sulla destra, due donne fuggono: rappresentano, forse, il fantasma di Clitennestra o Elettra o, ancora, la Pizia sacerdotessa di Apollo e una serva del tempio.
Nell'immagine principale un ariete viene sacrificato dalla dea della Vittoria (Nìke). A sinistra sono raffigurati un giovane Eracle, in nudità eroica e clava, e due donne; sulla destra una coppia di giovani guerrieri: il primo, in piedi, in abiti di foggia orientale, si rivolge al secondo giovane, seduto. Sotto di loro sono raffigurati seduti o santi giovani donne e uomini, forse divinità. L'interpretazione della scena rimane incerta a causa dell'ampia lacuna nel corpo del vaso. Ad eccezione della Vittoria e di Eracle, nessuna delle figure può essere identificata con certezza, anche a causa delle successive modifiche subite dalla raffigurazione con figure in stile aggiunte per i restauri richiesti nel XIX secolo

Lato B
Decorazione sul collo: corteo dionisiaco (thìasos) con raffigurazione del dio Dioniso, con coppa (kàntharos) nella mano sinistra e scettro (thyrsos) nella mano destra, in compagnia di satiri e menadi.
Nella raffigurazione principale, complessa scena di caccia al cinghiale.

Il cratere di Ceglie è ritenuto opera prodotta dalla cerchia del cd. Pittore dell’Ilioupèrsis, ceramografo apulo del pieno IV secolo a.C., che prende il nome da un famoso cratere esposto al British Museum di Londra. Questo reperto può essere messo a confronto con un altro esemplare della stessa collezione Koller (F 3257) soprattutto per i dettagli della decorazione a palmette con medaglioni figurati posta sotto l’attacco delle anse.

 

Bibliografia

  • Kästner E., Saunders D., Gefährliche Perfektion: antike Grabvasen aus Apulien. Kurzführer durch die Ausstellung, Berlin: Antikensammlung, Staatliche Museen zu Berlin, 2016, pp. 22-23.
  • Todisco L. (a cura di), La ceramica figurata a soggetto tragico in Magna Grecia e Sicilia, Roma 2003, p.427.
  • Trendall A. D., Cambitoglou A., The red-figured vases of Apulia, Oxford 1978, p. 210, n. 145.
 Cratere apulo a volute a figure rosse